Il Fiore di Bach Beech secondo Julian Barnard





Fiore di Bach Beech 

Per loro la vita potrebbe essere serena se si focalizzassero di meno su ciò che andrebbe corretto. «Anche se molto sembra sbagliato», afferma il Dìr Bàch, essi devono «poter vedere il bene crescere interiormente».
Questo è, tuttavia, un rimedio per chi è critico, non criticato. Per quanto valido possa essere un giudizio, lo stato Beech limita e tarpa la gioia di vivere è, di conseguenza, la vitalità, generando inevitabilmente malessere.

Le persone  non sono esattamente dominanti, ma sviluppano un bisogno spasmodico di cancellare la libertà d'espressione altrui. Anche in questo caso non ci troviamo di fronte a un tipo animico, ma a una condizione che si aggrava nel tempo in seguito al disprezzo reattivo per qualcosa, riassumibile nell'affermazione «la vita non fa quello che voglio, perciò critico tutto e tutti per dimostrare quanto tutto ciò sia ingiusto». Tale convinzione si manifesta nel desiderio di regolamentare il turbine di esperienze, nell'esigere precisione, ordine e disciplina, nel volere che tutto sia perfetto, in un'attenzione ossessiva, maniacale per la pulizia e i dettagli. Tutto ciò è rivolto alla forma esterna, perché la persona è interiormente insoddisfatta.
 


 
Soffre di: un senso interiore d'inferiorità e di ipersensibilità, che viene proiettato sugli altri. Molto spesso tali persone crescono in un ambiente critico e duro, perciò si sentono internamente molto vulnerabili e insicure. Ciononostante, imparano a far fronte al problema condannando gli altri invece di curare se stessi.
 
 
Fonte: Fiori di Bach Forme e Funzioni
https://www.ilgiardinodeilibri.it/autori/_julian_barnard.php?pn=5473

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