Rapporto 1:240 o 5x dei Fiori di Bach

Nei suoi scritti il Dr Bach chiarì che i rimedi floreali non erano di natura omeopatica e all'inizio il Bach Centre sostenne tale principio. Nel 1978 John Ramsell dichiarò: … talvolta sull'etichetta delle nostre confezioni compare la scritta “Tinture omeopatiche”. Tale riferimento non va inteso alla lettera... Qui non si applicano i metodi omeopatici di successione triturazione. Ciò significa che, nei Fiori di Bach, non vi sono potenze definibili come 6x, 12x, o 30x”. Nel 1980 Sull'American Homeopatic Journal un annuncio conferiva ai rimedi di Bach lo status di medicinali omeopatici. Nel 1983 Richard Katz e Patricia Kaminski in una monografia intitolata Flower Essence & Homoeopathy hanno effettuato un'indagine meticolosa sulla questione, concludendo che omeopatia e floriterapia sono correlate ma sostanzialmente differenti. John Ainsworth capo farmacista di Nelsons, informò Nora Wekks che i Fiori di Bach sarebbero stati maggiormente tutelati se le autorità li avessero considerati omeopatici. Per le diluizioni omeopatiche sulle etichette venne apposta dunque la dicitura: “Principi attivi 1:240 per cento di infusione acquosa dei fiori...” Nel 1963 Nora Weeks scrisse: “ Abbiamo deciso di uniformarci a queste norme farmaceutiche e di indicare sul flacone della tintura madre la quantità e la percentuale dei fiori ivi contenuta”. La quantità 1:240 per cento non ha, tuttavia, senso: è possibile avere 1:100, non 1:240. Era, a quanto pare, una diluizione pseudo omeopatica, atta ad indicare la quantità di fiori originali presenti nella boccetta.Con il metodo del sole essa sarebbe, in ogni caso, pari a zero; con quello della bollitura, un esame sulle ceneri individuerebbe un valore che però non avrebbe significato dal momento che i rimedi di Bach erano e sono basati sulla qualità, non sulla quantità. L'etichetta di Rock Water reca, peraltro, la scritta “Principi attivi: 1-240 per cento di Acqua Petra solarizzata”. Nel 1950 la Weeks descrisse in dettaglio la preparazione dei rimedi, ripetuta poi in Bach Flower Remedies Illustration & Preparation. Questo almeno elimina ogni possibilità di confusione. 
Le fasi sono tre:
I. La preparazione dell'essenza madre
II. La preparazione della boccetta di essenza base (due gocce in 30 ml)
III. Il flacone con il rimedio per il dosaggio
Sembra improbabile che Nora abbia agito in contrasto con le istruzioni di Bach; le contraddizioni iniziali parrebbero attribuibili più che altro al processo di sperimentazione. L'etichettatura e la potenza dichiarata sono un'altra questione. 
Aggiungere due gocce di tintura madre in 30 ml di brandy per preparare la tintura base sembra una procedura semplice ma, non appena la produzione aumenta, bisogna aumentare anche la quantità di essenza base prima di preparare i flaconi. Se la proporzione di due gocce per 30 ml è esatta, ne consegue che per un litro siano necessarie sessantasei gocce. 
Ma in questo caso qual è l'effettiva diluizione?  Gocce e millilitri non sono misure equivalenti: le prime variano, a seconda del contagocce e della gravità del liquido, come rilevato da Hahnemann, che condusse una serie di esperimenti sull'argomento, stabilendo infine che: 100 gocce di alcol (52,5 per cento) equivalgono a 2,7 ml, 100 gocce d'acqua a 6,28 ml. Test simili hanno concluso che 100 gocce di brandy con il 40% di alcol corrispondono a 2,91 ml. Una boccetta da 30 ml di brandy contiene, pertanto, circa 1000; ciò determina una diluizione di 2 gocce per 1000 o 1: 500. L'essenza madre è composta da brandy e acqua (20 per cento di alcol) e da 100 gocce= 3,80ml, con una diluizione di 1:395. Va qui ricordato che il calcolo è effettuato sulla base della pipetta che eroga la goccia più grossa. Con gocce più piccole, dovute a pipette di dimensione diversa, si otterrebbero diluizioni basse, anche di 1:800. Tali cifre non hanno alcuna relazione con quella summenzionata di 1:240. John Ainsworth non ci ha lasciato alcuna spiegazione al riguardo e non è certo che Nora Weeks abbia compreso tale calcolo, basato probabilmente sulle antiche misure (dramme, gocce e gocce di dramma fluida). Dato che il volume delle gocce era variabile, in passato i farmacisti adottavano una misura standard: 60 gocce o gocce di dramma = 1 dramma = 1/8 di oncia liquida Un'oncia liquida conteneva 480 gocce standard; di qui ha origine la diluizione di 1:240 dei rimedi di Bach, che non equivale tuttavia a 1:240 per cento. La Nelson comprò la Bach Flower Remedies Ltd e, nel tentativo di far registrare i Fiori di Bach come omeopatici, rivisitò come segue la vecchia diluizione 1:240 per cento; 1:240 per cento è un parametro di misurazione obsoleto. I rimedi floreali di Bach sono affini a quelli omeopatici, perciò si usano le stesse dizioni per l'etichettatura, e la diluizione viene espressa utilizzando la scala decimale o x,  "Questo sempre secondo la Nelson". La diluizione 5x viene calcolata come segue: 
Fase uno: la tintura madre di base produce un residuo secco dell'1%, ossia di 1: 100
Fase due: questa viene mescolata con una pari quantità di brandy, 1:2. 
Fase tre: ci sono 1000 gocce di alcol d'uva (brandy) al 27% in 30 ml.
Due gocce di Tintura madre vengono aggiunte a queste 2:1000 o 1:500.
5x viene calcolato come segue:
1/100 x ½ x 1/500 o 1/1000,000 o 105 = 5x
E' un sistema ingegnoso, che però non si fonda su dati veri: non esiste un residuo secco dell'1%
e l'alcol d'uva al 27% non può essere definito brandy.
Fonte: Fiori di Bach Forma e Funzione di Julian Barnard
https://www.ilgiardinodeilibri.it/autori/_julian_barnard.php?pn=5473