Psicofarmaci e Fiori di Bach
Innanzitutto i rimedi floreali o Fiori di Bach non servono per "curare malattie", in quanto la loro azione si indirizza ad amplificare le potenzialità innate del malato piuttosto che risolvere qualche aspetto periferico del suo problema. Se immaginiamo la malattia come una catena formata da vari anelli, che vanno dal substrato energetico, il primo anello posto in profondità, fino al corpo, l'anello posto in superficie, possiamo dire che lo psicofarmaco agisce su quest'ultimo, mentre il rimedio floreale sul primo.
• Da ciò deriva che, mentre lo psicofarmaco, come tutti i medicinali della farmacopea ufficiale, svolge un'azione biochimica, il rimedio agisce sul piano fisico del campo elettromagnetico, che permea di sé l'intero organismo (vedi a questo proposito gli studi compiuti dalla fisica della materia condensata). Fiori di Bach e il Disturbo da Attacchi di Panico Questo è il motivo per cui gli "effetti" che i rimedi floreali producono non sono in realtà da questi causati, bensì dalla "suturazione" delle falle nel substrato energetico, cioè nel campo elettromagnetico stesso, il che favorisce la riattivazione delle potenzialità individuali sopite.
• Questo spiega perché, mentre gli psicofarmaci caratterizzati da un'azione biochimica hanno più o meno effetti standard, ciò che accade quando si assume il rimedio floreale mostra invece un'elevata variabilità individuale.
• Tale meccanismo d'azione spiega anche perché, contrariamente a quanto accade nell'uso degli psicofarmacì, il rimedio floreale non presenta il rischio di assuefazione, né a livello fisico (a carico dell'attività recettoriale delle cellule nervose), né a livello psicologico (per quanto riguarda gli effetti psicotropi).
• Un'altra fondamentale differenza si riscontra nel momento in cui si attua la prescrizione errata: mentre nel caso dello psicofarmaco il risultato può essere spesso pesante (come accadrebbe se, ad esempio, si prescrivesse un antidepressivo ad un soggetto maniacale), nel caso del rimedio floreale semplicemente non succede nulla, né in bene né in male.
• Da ciò discende che i rimedi floreali non presentano alcun rischio di effetti collaterali.
• Lo psicofarmaco spesso non va ad affrontare le cause profonde, invisibili, del problema ma fornisce un supporto, anche se spesso indispensabile, alla psicoterapia. L'utilità degli psicofarmaci si riscontra sopratutto nei disturbi psicotici.
Fonte: il Sentiero dell'anima
Fiori di Bach e psicodinamica
di Stefano Boschi, psicologo, psicoterapeuta, NLP Master Trainer, presidente del CFR (Centro di Formazione e Ricerca in Psicoterapia Breve Integrata). Dalla sua attività di ricercatore nel campo della comunicazione in ambito clinico e della psicoterapia breve integrata nasce la Terapia dei Nuclei Profondi ©, metodo che sintetizza in modo sinergico alcuni dei massimi sistemi della psicoterapia tradizionale. Tiene corsi di formazione in diverse città italiane, rivolgendosi ai professionisti della salute mentale e a coloro che sono interessati ad acquisire gli strumenti fondamentali della comunicazione efficace.
http://www.ilgiardinodeilibri.it/autori/_stefano-boschi.php?pn=5473
• Da ciò deriva che, mentre lo psicofarmaco, come tutti i medicinali della farmacopea ufficiale, svolge un'azione biochimica, il rimedio agisce sul piano fisico del campo elettromagnetico, che permea di sé l'intero organismo (vedi a questo proposito gli studi compiuti dalla fisica della materia condensata). Fiori di Bach e il Disturbo da Attacchi di Panico Questo è il motivo per cui gli "effetti" che i rimedi floreali producono non sono in realtà da questi causati, bensì dalla "suturazione" delle falle nel substrato energetico, cioè nel campo elettromagnetico stesso, il che favorisce la riattivazione delle potenzialità individuali sopite.
• Questo spiega perché, mentre gli psicofarmaci caratterizzati da un'azione biochimica hanno più o meno effetti standard, ciò che accade quando si assume il rimedio floreale mostra invece un'elevata variabilità individuale.
• Tale meccanismo d'azione spiega anche perché, contrariamente a quanto accade nell'uso degli psicofarmacì, il rimedio floreale non presenta il rischio di assuefazione, né a livello fisico (a carico dell'attività recettoriale delle cellule nervose), né a livello psicologico (per quanto riguarda gli effetti psicotropi).
• Un'altra fondamentale differenza si riscontra nel momento in cui si attua la prescrizione errata: mentre nel caso dello psicofarmaco il risultato può essere spesso pesante (come accadrebbe se, ad esempio, si prescrivesse un antidepressivo ad un soggetto maniacale), nel caso del rimedio floreale semplicemente non succede nulla, né in bene né in male.
• Da ciò discende che i rimedi floreali non presentano alcun rischio di effetti collaterali.
• Lo psicofarmaco spesso non va ad affrontare le cause profonde, invisibili, del problema ma fornisce un supporto, anche se spesso indispensabile, alla psicoterapia. L'utilità degli psicofarmaci si riscontra sopratutto nei disturbi psicotici.
Fonte: il Sentiero dell'anima
Fiori di Bach e psicodinamica
di Stefano Boschi, psicologo, psicoterapeuta, NLP Master Trainer, presidente del CFR (Centro di Formazione e Ricerca in Psicoterapia Breve Integrata). Dalla sua attività di ricercatore nel campo della comunicazione in ambito clinico e della psicoterapia breve integrata nasce la Terapia dei Nuclei Profondi ©, metodo che sintetizza in modo sinergico alcuni dei massimi sistemi della psicoterapia tradizionale. Tiene corsi di formazione in diverse città italiane, rivolgendosi ai professionisti della salute mentale e a coloro che sono interessati ad acquisire gli strumenti fondamentali della comunicazione efficace.
http://www.ilgiardinodeilibri.it/autori/_stefano-boschi.php?pn=5473