Fiori di Bach e le caratteristiche dell’individuo
Le caratteristiche dell’individuo sono: il Destino, la Personalità oEspressione, l’Anima o Determinazione, la Maschera o Apparenza, il Lato Ombra. Con il termine Destino si intende il motivo per cui si viene al mondo, “la lezione che dobbiamo imparare in questo giorno di scuola” per usare le parole del Dr. Bach, il nostro karma. Personalità è l’insieme delle nostre caratteristiche, pregi, difetti, punti di forza, che rappresentano il bagaglio con il quale affrontiamo il viaggio del karma. Anima rappresenta i nostri desideri, le nostre aspirazioni profonde che spesso rimangono racchiuse nell’inconscio e che i Fiori di Bach aiutano a far venire in superficie. Maschera è letteralmente una maschera, un abito che indossiamo per relazionarci con gli altri inconsapevolmente, è come vogliamo che gli altri ci vedano e nello stesso tempo un modo di nascondere e difendere la nostra anima. Lato ombra è il lato oscuro della personalità, il nostro punto debole e spesso destabilizzante, con il quale ciascuno di noi dovrebbe confrontarsi per portarlo in superficie, riconoscerlo e accettarlo. Come dice Jung tutto ciò che è nascosto alla nostra coscienza ci domina, e lo scopo dei Fiori di Bach è proprio quello di far emergere tutti gli Archetipi che rappresentano la nostra totalità di uomini e prenderne coscienza e consapevolezza. Lo stesso Jung organizzò gli Archetipi in singole entità personificate alle quali diede il nome di Persona, Ombra, Animus, Anima, Sé. Persona: “…è una maschera che simula l’individualità, che fa credere agli altri che chi la porta sia individuale (ed egli stesso vi crede), mentre non si tratta che di una parte rappresentata in teatro nella quale parla la psiche collettiva”. Intendendo che assumere un ruolo è una necessità inderogabile nell’ambito sociale perché promuove un adattamento tra il singolo e il mondo esterno; Ombra, che viene considerata da Jung l’Archetipo che appartiene all’oscurità e ai sotterranei dell’anima e racchiude gli aspetti della personalità di segno negativo.I Fiori di Bach, mettono in luce il nostro essere, evidenziano le sfaccettature di cui è composta la nostra personalità, ciò che desideriamo e ciò che siamo e soprattutto evidenziano i contrasti che possono emergere, i conflitti che generano sofferenza, l’ insoddisfazione e in ultima analisi, le malattie.Ad esempio il quadro potrebbe evidenziare una discordanza tra ciò che la nostra anima desidera essere o fare e la personalità, cioè l’insieme delle nostre capacità. Stessa cosa può dirsi tra il karma, ovvero la strada che dovremmo percorrere in questa vita e il bagaglio di cui disponiamo (la personalità), gli strumenti che ci consentono quel cammino. Attraverso i Fiori di Bach si possono comprendere i nostri stati emotivi che non sono in equilibrio, o perché non vissuti consapevolmente, o perché in eccesso o mancanti: in tutti questi casi la persona sente di vivere un disagio che vuole risolvere.I Fiori di Bach possono costituire una delle possibili risposte sempre che non si dimentichi che l’essere umano è fatto di mille sfaccettature ed è in continuo divenire e non può esservi una soluzione univoca o basata su causa-effetto.
Sono stati concepiti come strumento evolutivo, di apprendimento, di crescita personale. Non bisognerebbe, quindi, avvicinarsi ad essi con un punto di vista allopatico perché in questo modo si limita e si sottovaluta il loro valore. Si basano sul concetto di Archetipo, di Karma, di reincarnazione e di evoluzione spirituale. Il Dr. Bach parla della nostra vita come di “un giorno di scuola” in cui dobbiamo imparare una lezione. Basti pensare a come Bach sia arrivato a selezionare i suoi 38 fiori. Nel somministrare i fiori è importante scoprire qual è il tipologico. Il tipologico è la personalità che ci viene assegnata alla nascita alla quale si accompagnano un difetto da superare e una virtù da sviluppare. Su questo fiore, poi, si stratificano gli altri: spesso questi ultimi rappresentano la resistenza che la persona fa al suo compito evolutivo, alla difficoltà ad apprendere la lezione che è venuto ad imparare in questa vita.
Il Dr Bach scrive: “..ogni anima incarnata si trova qui con il compito specifico di acquisire esperienza e comprensione e di perfezionare la propria personalità.” Parla anche di karma definendolo “legge causa-effetto”. Lo scopo del karma è quello di insegnarci a vivere in armonia con le leggi dell’universo; l’uomo dovrà imparare dai propri errori. I Fiori di Bach hanno lo scopo di correggere i difetti e rimuovere gli ostacoli che ci impediscono di proseguire. E’ sorprendente l’analogia tra i concetti di personalità, karma, difetto da superare,di cui parla Bach, i fiori da lui scoperti possono essere uno strumento di grande utilità nel portare alla luce le caratteristiche di un individuo, i suoi pregi e difetti, il suo destino e nell’evidenziare i contrasti, le resistenze e i conflitti che possono emergere per poi trovare con maggiore chiarezza quelli che possono ristabilire l’equilibrio energetico. Questi agiscono a tutti i livelli: mentale, emozionale, spirituale e lo fanno contemporaneamente. Inoltre non agiscono attraverso principi chimici, il loro meccanismo d’azione è vibrazionale, cioè energetico. Essi hanno il potere di aumentare le nostre vibrazioni e lasciare liberi i nostri canali ai messaggi del nostro Sé Superiore permettendo ai difetti di dissolversi e alle virtù di penetrare. Possono essere considerati medicina vibrazionale, molto vicina quindi alle nuove scoperte della fisica quantica.
La medicina vibrazionale cura agendo sui campi energetici attraverso l’immissione di energia sottile, energia viva ad alta frequenza. Nell’anima umana sono codificate 38 qualità corrispondenti agli aspetti positivi dei Fiori di Bach: quando sorge un conflitto tra il messaggio dell’Anima e la personalità, si produce uno squilibrio energetico in una o più delle 38 frequenze vibratorie. L’assunzione del fiore corrispondente alla frequenza distorta restituisce l’armonia per risonanza vibrazionale, armonia tra anima e personalità. Il Dr Bach era convinto di che l’atteggiamento emotivo svolgesse un ruolo fondamentale nell’instaurarsi della malattia, come pure nel mantenimento dello stato di salute. Aldilà degli aspetti più prettamente spirituali, vale la pena sottolineare la portata del pensiero del Dr. Bach: la malattia fisica ha sempre alla sua radice una disarmonia mentale ed emotiva (squilibrio energetico), dato che corpo e mente sono strettamente connessi in un tutt’uno e non è possibile considerare uno senza l’altra. In altre parole materia ed energia sono solo due facce della stessa medaglia. Tutti sono concordi nell’affermare la stretta relazione esistente tra corpo fisico, mentale ed emotivo. Bach aggiunge il Piano Spirituale, ritenuto da lui il più importante. Ed è forse proprio questo che distingue il suo sistema terapeutico da tutti gli altri: I Fiori di Bach, in ultima analisi, agiscono non solo su pensieri ed emozioni, ma aiutano anche a ricontattare la propria Divinità, il Sé più alto, accompagnando l’individuo in un percorso di crescita e di trasformazione profonda Capiamo in quest’ottica come la Floriterapia sia un’efficace strumento di PREVENZIONE: se l’equilibrio mentale ed emotivo viene ristabilito e mantenuto, l’individuo non dovrà sperimentare il disagio fisico, che rappresenta l’ultimo tentativo messo in atto dalla Natura per apportare la necessaria correzione. Quello che affascina del lavoro di Bach, per chi approfondisce il metodo e lo studio dei suoi pochi scritti rimasti (ha bruciato un’enorme quantità di appunti per amore della semplicità!!), è l’architettura perfetta del sistema: i 38 Fiori, lungi dall’essere tutti uguali, hanno un peso e delle caratteristiche diverse. Amava moltissimo la geometria e i numeri; per lui la Natura era la creazione ordinata della vita e rispecchiava la Divinità. Infatti la geometria, nonché la struttura numerica del processo di crescita e della forma sono molto evidenti in natura, soprattutto nelle piante e nei fiori. In egual modo il suo sistema terapeutico è concepito secondo una struttura numerica ben precisa: i 12 Guaritori, i 7 Aiutanti, gli Ultimi 19 Rimedi. Riflettendo un attimo possiamo vedere come 12+7 dia 19. Quindi 19+19. O meglio ancora 1+1, indicativo delle due parti della sua ricerca. Perfezione pura. E’ impensabile che un uomo preciso, meticoloso ed amante della semplificazione come era Bach potesse considerare 38 Rimedi senza una struttura e un ordine ben precisi. In verità, terminata la scoperta di tutti i Rimedi, Bach tentò una sistematizzazione che potesse agevolare l’utente nella scelta del rimedio o dei rimedi adatti, ma per amore della semplicità alla fine scelse un altro metodo di suddivisione, le famose 7 categorie in cui egli stesso inserì tutti i suoi 38 Fiori.
I Dodici Guaritori, chiamati anche i Dodici Grandi Rimedi, costituiscono la base. Essi rappresentano i dodici tipi animici di base, l’impronta energetica con cui si viene in questo mondo e più precisamente le dodici lezioni fondamentali dell’animo umano. Ognuno di noi può individuare la propria essenza principalmente in uno di essi. Bach parla di “gruppi definiti di uomini, ognuno dei quali svolge la sua funzione, ovvero divulgare nel mondo materiale la lezione specifica che ha imparato”.
Questa visione permea tutti i suoi scritti. Vale la pena soffermarsi un attimo sul numero 12: niente è casuale! Dodici sono i segni zodiacali e i mesi dell’anno, dodici sono gli apostoli, dodici le tribù d’Israele, dodici i nervi cranici, dodici i principali meridiani di agopuntura, dodici i Sali tissutali presenti nelle nostre cellule, e altri ancora. Continuando la sua ricerca, Bach scoprì altri sette Rimedi, i Sette Aiutanti. Essi rappresentano le condizioni croniche, gli stati che si sono creati nel tempo, in seguito agli eventi della vita e molto spesso mascherano il vero tipo, la lezione fondamentale dell’Anima. Quindi per “svelare” il Fiore tipo, la propria lezione fondamentale, a volte è necessario lavorare sullo stato cronico che si è instaurato come condizione cronica. Infine Bach scoprì gli Ultimi Diciannove Rimedi, rappresentano stati emotivi e mentali davvero intensi, stati reattivi che possono insorgere in seguito ai traumi esistenziali, talora molto profondi e di vecchia data. Se i primi diciannove rappresentano l’innocenza, i secondi incarnano l’esperienza. Come la buccia di una cipolla, dobbiamo lavorare sugli strati più esterni, i più visibili, fino ad arrivare al centro, al cuore: qui troveremo la grande lezione dell’Anima, e quindi la caratteristica dell'individuo.